Il patron di Tesla, Elon Musk, ha mandato una mail ai dipendenti nella quale definisce lo smarkworking “non più accettabile”.
L’ultima trovata di Elon Musk non riguarda invenzioni clamorose nell’ambito della mobilità, delle infrastrutture o della connettività. Parliamo di una più semplice, quanto controversa, scelta: lo smartworking non sarà più accettato, per i dipendenti di Tesla. Possiamo pensare che questa manovra non sia solamente legata all’azienda di auto elettriche più famosa al mondo, ma si applichi anche al resto delle aziende di Elon Musk. Una svolta decisamente interessante. Ma come mai?
La mail del magnate
“Tutti quelli che intendono lavorare da remoto – scrive nella mail l’imprenditore – devono essere in ufficio per un minimo (e sottolineo *un minimo*) di 40 ore a settimana, oppure devono lasciare Tesla. Questo è mano di quanto chiediamo agli operai”. E ancora: “Se ci sono collaboratori straordinari per cui questo non sarà possibile, giudicherò e approverò direttamente io ogni singolo caso”. Questo il contenuto della mail di Elon Musk ai dipendenti esecutivi dell’azienda di auto elettriche Tesla. Una svolta decisamente interessante, se consideriamo che la maggior parte delle aziende del mondo si sta dirigendo verso il lavoro da remoto.
Come mai?
La differenza tra le aziende del settore della tecnologia e dei social media, come Meta – proprietaria di Facebook, WhatsApp e Instagram, Twitter e Snapchat – Tesla ha bisogno di operai e esecutivi che si occupino direttamente delle macchine prodotte. La presenza degli operai e degli esecutivi è fondamentale per l’operatività dell’azienda americana. Da ciò, Musk ha deciso di mettere in chiaro l’importanza del lavoro “on site”, facendo capire agli esecutivi di Tesla che non è più accettabile una prevalenza dello smartworking rispetto al lavoro in sede. Sebbene il Covid negli Stati Uniti stia salendo vertiginosamente a livello di casi, Musk preferisce rischiare, al fine di garantire una produttività costante ed efficace.